Tra i tanti sintomi che si possono avere in gravidanza, quello più invalidante che mi sia venuto è il tunnel carpale. Il tunnel carpale è una patologia per la quale si infiamma un nervo, il nervo mediano precisamente, che parte dalla spalla e arriva fino alla punta delle prime tre dita e mezzo (pollice,indice, medio e metà anulare).
Prima di rimanere incinta avevo iniziato a soffrirne un pò: il tunnel carpale infatti è una ordinaria patologia degli esseri umani ordinari che lavorano come ordinari impiegati o passano la quasi totalità della loro ordinaria vita ordinariamente al computer. Il fatto di fare quel fastidioso movimento del polso per scrivere sul pc o il modo in cui si tiene la mano quando si utilizza il cellulare infiamma il nervo mediano. (Sono arrivata a pensare che se tenessimo le braccia basse come le scimmie e utilizzassimo le mani solo per arrampicarci sugli alberi, toglierci i pidocchi e mangiar banane non conosceremo nemmeno l’esistenza della parola “tunnel carpale”…).
Ad ogni modo…quando si inizia a soffrire di tunnel carpale, di notte le dita si addormentano, iniziano a formicolare finchè non ci svegliamo credendo di avere al posto delle mani una cotoletta; per porre fine al fastidio bisogna alzarsi e iniziare a camminare e sbattere la mano in su e in giù fino a che non riprende conoscenza e poi tornare a dormire. Se la cosa dovessse ripresentarsi ogni notte l’ideale sarebbe…prendere una settimana di ferie, far usare lo smartphone a Siri e ritornare ai buoni, cari, vecchi e amati libri.
Quando sono rimasta incinta, sono andata in paura di ritrovarmi sotto un ponte (essendo una libera professionista se non lavoro non fatturo), ho passato tutta la gravidanza a lavorare mattina e sera e verso il terzo trimestre ho iniziato a gonfiarmi di acqua; il tunnel nel quale scorre il nervo mediano si è riempito di acqua, il nervo si è infiammato e…ho iniziato a soffrire di “tunnel carpale in gravidanza peggiorato dalla ritenzione idrica”. Un matrimonio che non s’ha da fa’.
Chiaramente avendo iniziato a soffrirne dal settimo mese…come dire…potevo solo peggiorare.
E così è stato.
Dal formicolio notturno sono passata al formicolio quotidiano, dal fastidio sono passata al dolore, dalle dita sono passata a tutto il braccio, dalla sinistra mi si è esteso anche alla destra.
Dopo aver chiesto invano aiuto al farmacista, alla ginecologa, all’ortopedico, ai Santi, ai Martiri, ai folletti e alle fatine ho capito che l’unica cosa che potevo fare era…tenermi il dolore e aspirare al martirio.
L’unica cosa che mi dava un pò di sollievo era immergere le mani prima nell’acqua fredda e poi nell’acqua calda per far ripartire un pò la circolazione e uscire in passeggiata al freddo con il cane. Con il freddo la situazione migliorava.
Per cui ho vissuto un paio di mesi bella sporcaccina (guai la doccia calda altrimenti erano gonfiori e dolori), in piedi e al freddo. Anche le passeggiata davanti ai banco frigo al supermercato era di grande aiuto!
Finchè sono ulteriormente peggiorata e ho smesso di dormire: un paio d’ore per notte erano sufficienti per innerscarmi il dolore che partiva dalla spalla e arrivava alla mano. Inoltre non ero piùà in grado di svolgere gesti quotidiani come asciugarmi i capelli (phon troppo pesante e troppo caldo), spazzolarmi, sollevare padelle e quindi cucinare, aprire le bottiglie d’acqua (se non me le apriva il mio compagno dovevo andare dal vicino o bere dal rubinetto ma l’acqua del rubinetto di Bologna non è che sia così buona)…
Così sono passata ad agopuntura, osteopatia, massaggi decontratturanti e drenanti…ma, a parte farmi spendere tutti i soldini che mi ero guadagnata, continuavo a peggiorare e nulla serviva a nulla!
Poi un giorno la mia ostetrica, di fronte a una mia crisi di pianto, mi ha suggerito l’argilla verde ventilata.
Kiron…Argea…Argilla verde e olii essenziali.
È un antifiammatorio naturale da applicare sul punto dolente, fasciare con la pellicola trasparente e dormirci tutta la notte.
Devo dire che mi è cambiata la vita. Da due ore per notte ho iniziato a dormirne tre o quattro! Ero felice!!!

Fino a che…sono entrata nel decimo mese e la situazione è peggiorata ulteriormente.
Insomma per farla breve, anzichè spaventarvi, voglio raccontarvi come ho risolto affinchè nessuna ordinaria donna in gravidanza debba soffrire così di tunnel carpale.
Adesso che vi sto scrivendo ho dolore si, ma comunque mi consente di scrivere (e di usare anche unpò di dettatura vocale per evitare sforzi ulteriori). Dunque quali sono i rimedi da utilizzare per evitare, diminuire o comunque non fare proseguire il tunnel carpale?
Vediamo insieme l’ordinario necessarie per una donna incinta che soffre di tunnel carpale:
- Freddo
Tenere le mani al freddo, passeggiare al freddo e fare maniluvi gelati nei vasi di fiori, tenere le mani dentro per circa 5 minuti poi passare all’altra e ricominciare da capo. - Guanti sterili da chirurgo usa e getta
Ebbene si, i guantini di lattice (io ho usato i Sensiflex Plus ma esistono anche lattex free) che usano i chirurghi in ospedale sono la salvezza: prenderli di mezza taglia in meno (io ho il 7 e li uso del 6.5) e indossarli anche per un’oretta. Poi toglierli e reindossarli più tardi se il male si dovesse ripalesare. Tenendo dita e mano belle compresse fanno si che l’acqua torni indietro e il nervo si liberi un poco. Evitare di dormirci di notte però, tutt’al più usarli per il riposino pomeridiano o per il dopo doccia calda (grazie a loro ho reiniziato a lavarmi!). - Argilla verde ventilata con olii essenziali
Si trova in farmacia, il nome è Argea, la marca è Kiron. Stendere con un bel leccapentole un generoso impacco a partire da poco sotto la spalla fino ad arrivare al palmo della mano (fronte/retro). Nella stesura comprendere anche gomito, tricipite (li dove la pelle a noi belle ordinarie donnine cade), ovviamente polso sopra e sotto e pollice. - Pellicola trasparente
Chiudere l’impacco fatto precedentemente nella pellicola trasparente. Attenzione: non stringere troppo, quindi la si gira intorno al braccio sarebbe meglio piegare il gomito e ristenderlo. - Guanti sterili – una taglia in più
Un altro paio di guanti sterili (sempre Sensiflex Plus, nel mio caso taglia 7.5) ma questa volta una taglia in più per inserire la mano tutta bella impalmata di argilla verde ed evitare così di sporcare ogni notte il letto, il cane e il fidanzato. - Tachipirina 500
…tranquillamente evitabile perchè arrivati a un certo punto la tachipirina 500 (così preferiva la mia ginecologa) è l’equivalente dell’acqua tiepida, nemmeno fredda, tiepida!

Tutti questi escamotage mi hanno consentito di dormire di notte e di allontanarmi dal martirio.
Ah chiaramente, nemmeno a dirlo, evitare di sforzare il meno possibile il/i polso/polsi.
Quando il pupetto si deciderà a venire a vedere com’è fatto questo mondo, vi racconterò cosa è successo al tunnel carpale ma ginecologa, ortopedico e ostetrica sono concordi nel dire che nell’80% dei casi una volta partorito si riduce la ritenzione idrica e l’infiammazione passa da sola.
Quindi che dire…in bocca all’argilla a tutte!
NOTA BENE:
il tunnel carpale è una patologia operabile e quando non si è in gravidanza l’iprobrufene aiuta molto a migliorare l’infiammazione in attesa dell’intervento, nel caso in cui ortopedico ed elettromiografia lo abbiano reputato necessario. Ad ogni modo in questo articolo suggerisco semplici rimedi fai-da-te per donne incinta che non possono prendere nulla se non qualche benedizione per non arrecare danni al bimbo. È sempre meglio rivolgersi a un dottore